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I SANTI
Santa Barbara

Santa Barbara di Scandriglia nacque in Nicomedia (oggi Ismit) la più importante delle quattro città princiali della Bitinia, regione dell' Anatolia Settentrionale, l'1 marzo dell'anno 273.

Il padre Dioscoro era pagano, ma la madre Chiara era cristiana ed educò la figlia nella fede di Gesù Cristo. Nell'anno 286 la sede dell' Impero Romano d'Occidente fu trasferita a Milano e Dioscoro fu mandato in Italia come collaboratore dell' Imperatore. Gli furono dati vasti possedimenti in Sabina nella zona di Numazia presso Mefile, oggi Scandriglia.

All'età di sedici anni Barbara perse la madre, ma non certo la sua vocazione religiosa che la portava a rifiutare i molti pretendenti e a condurre una vita molto riservata. Per la sua estraneazione dalla vita sociale i giovani del posto, nelle loro conversazioni avevano preso l'abitudine di indicarla come "Barbara" sinonimo di straniera, incolta, rozza e quest'appellativo divenne il nome della giovane, l'unico con il quale è conosciuta in tutto il mondo: "Barbara".

Dioscoro fece costruire una torre per rinchiudere la bellissima figlia. La torre avrebbe dovuto avere due finestre, ma Barbara ne volle tre in onore della SS. Trinità. Il padre, venuto a conoscenza della fede cristiana della figlia, decise di ucciderla e la condusse davanti al magistrato.

Il prefetto Marciano ordinò di tormentarla avvolgendole tutto il corpo in panni rozzi e ruvidi e fece porre piastre di ferro rovente sulle sue carni, ma Barbara durante la notte guarì completamente. Dopo altri dolorosi tormenti, il Prefetto la condannò al taglio della testa; il padre stesso volle eseguire la sentenza. Subito un fuoco discese dal cielo e bruciò completamente il crudele padre, di cui non rimasero nemmeno le ceneri. Era il 4 dicembre dell'anno 290.

Quel fulmine, non di vendetta, ma di giustizia, scoccato nel chiaro mattino orientale, è il centro intorno al quale s'è formata, nel tempo, la devozione a Santa Barbara giacchè la folgore fu, fin dai primi secoli del Cristianesimo, considerata come spaventoso simbolo della morte improvvisa che non lascia all'uomo il tempo di pentirsi.

Più tardi, quando con l'invenzione della polvera da sparo e delle armi da fuoco sembrò che anche dalle mani dell'uomo fosse scaturita la folgore, la devozione a S. Barbara ebbe rinnovata diffusione fra tutti coloro che maneggiavano il "capriccioso fulmine inventato dall'uomo" ed invocarono Santa Barbara, gli artificieri, i cannonieri, i pirotecnici che vivevano in mezzo alle polveri ed armi da fuoco. L'Artiglieria Italiana ha scelto Santa Barbara come sua Patrona e ne celebra la festa il 4 dicembre.

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