Da un gualdo in possesso dei monaci Benedettini ebbe origine il villaggio di Gallo. Un tempo Villa Gallo era situato più a monte vicino alla frazione di San Donato.
L'antico villaggio di Gallo ebbe origine a pochi chilometri dallo storico altopiano Aventino, dove il 23 agosto dell'anno 1268 si consumò lo scontro fra le truppe di Corradino di Svevia e Carlo d'Angiò che Dante così ricorda "... e là da Tagliacozzo dove senz'arme vinse il vecchio Alardo" (Inferno Canto XXVIII vv. 17-18).
Questo piccolo e ridente paese è conosciuto per la dolcezza del clima, la purezza dell'aria, la produzione delle ciliege e per essere stato decimato nel 1656 da una terribile epidemia di colera originaria dell'Etiopia.
I pochi superstiti ricostruirono il paese più a valle dove è tuttora. Il poeta romano Tibullo, come molti altri poeti e storici, amava dimorare e ristorarsi a Gallo per scappare dal caldo opprimente e dal cattivo odore che imperava nella "Caput Mundi" durante il periodo estivo.
Dal lontano 1656 son passati 340 anni ma l'aria ed il clima del paese son sempre gli stessi, solo la popolazione ha subito delle variazioni senza mai compromettere la tranquillità e la pace dell'antico "Gaudium".
La chiesa parrocchiale è dedicata a Santa Barbara, costruita agli inizi di questo secolo; è ad una sola arcata, sulla parete di destra ha la statua di S. Barbara ed un dipinto che raffigura il suo martirio, sulla parete sinistra vi è un arazzo dove è raffigurata la madonna del rosario a fianco la madonna della pace.
La parte più antica e caratteristica del Paese è alle spalle della chiesa composta da stretti vicoli e vicoletti che si diramano verso l'esterno. Un'altra chiesa è presente nel paese ed è dedicata a S.Silvestro I Papa, una volta parrocchia servita da un sacerdote con il titolo di Abate. Tale chiesa nella Bolla di Clemente III è indicata con queste parole : "Sancti Silvestri in Gualdo", nel 1190.
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